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Nelle ultime settimane, IMPALA ha raccolto opinioni sulla proposta di Apple di applicare un aumento del 10% nella remunerazione degli stream per la musica disponibile in audio spaziale, una mossa che avrà conseguenze negative per parti del settore, in particolare per le etichette indipendenti e i loro artisti.

L'aumento delle royalties, come già sottolineato dalla stampa, rischia di essere meno accessibile per gli indipendenti. Ciò può essere dovuto ai costi iniziali legati alla registrazione di nuove tracce o alla necessità di remixare il repertorio già pubblicato. Alcuni potrebbero anche scegliere di non utilizzare questo formato, semplicemente come scelta creativa. Dato che il bacino di entrate di Apple è limitato, un moltiplicatore per le rappresentazioni spaziali si traduce inevitabilmente in una diminuzione dei guadagni per coloro che non possono accedervi.

IMPALA accoglie con favore gli sforzi volti a far crescere il dibattito su come riformare il mercato dello streaming. Tuttavia, la logica alla base di questa particolare riforma non dovrebbe avere nulla a che fare con l’allocazione delle entrate. Anche se comprendiamo che il miglioramento dei formati va a vantaggio dei fan, ciò non dovrebbe comportare una riduzione delle entrate per i brani non pubblicati in un formato specifico.

IMPALA invita Apple a discutere vie alternative, piuttosto che introdurre unilateralmente cambiamenti significativi, con conseguente reindirizzamento dei ricavi. Si tratta di una questione delicata dato il potere di mercato di Apple, così come delle major, e il fatto che colpisca in modo sproporzionato gli artisti emergenti, i generi di nicchia, i mercati più piccoli e i linguaggi meno tradizionali. Ciò va in contrasto con le raccomandazioni di IMPALA sullo streaming volte ad aumentare i ricavi complessivi, nonché a promuovere la diversità all'interno dell'ecosistema dello streaming.

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